venerdì 5 novembre 2010
Biomimetica in Architettura e Design
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Cos'è un'architettura o un design Biomimetico?
È uno studio che ispirandosi alla natura, sperimenta digitalmente, estrapolando da essa parametri biologici e biomeccanici, nuove forme, che verranno poi riprodotte nella realtà con modelli costruibili, tutto ciò per migliorare le tecnologie umane attuali.
La Biomimetica si riferisce alla natura come Modello Misura e Guida, e ne studia e svela i misteri finora nascosti a noi per mancanza di strumenti adeguati.
Sperimentare la biomeccanica e la biologia della natura significa ottenere nuovi modelli di materiali, adatti a scopi unici, questi modelli vengono generati da software che controllano la forma che si sta ottenendo.
Le prime ricerche biomimetiche sono state effettuate negli anni '90, dal Centre for Biomimetics dell'Università di Reading in Inghilterra ed il Centre for Biomimetics and Natural Technologies (CBNT) dell'Università di Bath; da lì si mossero i primi passi verso una ricerca ed una sperimentazione che ha ricavato dalla natura ispirazioni adatte a formulare nuove strutture. Staccandosi dalla pura e semplice imitazione della natura, la Biomimetica è andata oltre, studiandone la genetica ed i suoi codici, cercando di simularne gli aspetti meccanici e biologici.
La natura nell'arco dei millenni ha saputo selezionare ciò che era più durevole ed efficiente, ha selezionato forme, tessuti, sostanze e materie che sempre più si comportano davanti ai nostri occhi come misteri da esplorare.
Applicare e studiare oggi la Biomimetica in architettura significa vederla evolvere, potrebbe essere una nuova svolta per l'architettura, l'esplorazione di forme finora sconosciute.
Ecco alcuni esempi di design e di architetture Biomimetiche.
Matsys nato nel 2004, è uno studio di design dove sperimentano nuovi tipi di materiali e texture nell'ambito della Biomimetica, come ad esempio alcune strutture realizzate con aggregazioni di cellule-moduli a forma di esagono, a nido d'ape, che vengono classificate come geometrie Voronoi.
Questa ricerca, svolta presso l'Architectural Association (AA) di Londra, sviluppa il sistema a nido d'ape che si adatta a varie esigenze spaziali.
Realizzate in gesso e tessuti elastici, queste strutture si prestano ad essere modellate a piacimento. Con l'aiuto di un software si inseriscono i dati fisici necessari a sviluppare la struttura, il software crea una nube di punti che poi vengono tradotti nelle cellule tridimensionali
C-Wall è un'altra struttura di aggregazione a nido d'ape studiata da Matsys nel 2006, sperimentando come nell'altra struttura le geometrie Voronoi, che qui sono utilizzate per tradurre e materializzare dati provenienti da simulazioni di particelle e dai dati dei punti base. Questi verranno trasformati in cellule tridimensionali, poi dispiegate in fogli bidimensionali e tagliate con tecnologia CNC, per poi essere riassemblata in dimensioni maggiori.
Studio di diagramma per C-Wall
Un altra ricerca da Matsys è stata effettuata con P-Wall, realizzato con gesso e materiali elastici, per studiarne l'effetto acustico e quello visivo. Qui i punti base generati dal software hanno delimitato la posizione dei tasselli che delimitano l'elasticità delle cassaforme, in queste è stato colato il gesso, che si espande sotto il peso del liquido stesso, e così vengono create una serie di pannelli, dove il liquido colato si espande e prende la propria forma.
Nella realizzazione finale si notano le ombre prodotte dal muro che sono la scala dei grigi che il software aveva realizzato.
Lo studio HOK collabora con Biomimicry Guild, un'organizzazione fondata da biologi che aiuta architetti ed ingegneri a risolvere le problematiche che incontrano nelle strutture, avvicinandoli alla Biomimetica; in questo momento è l'unico gruppo che si dedica a ciò.
Hanno studiato insieme un progetto per la futura città di Atlanta, studiando una sorta di pelle per questi edifici, cellule che si comportano come foglie, assorbendo CO2, acqua ed energia solare, per produrre ossigeno e raccogliere l'acqua per la rete idrica cittadina.
Insomma l'architettura in un futuro potrebbe sempre più assecondare la natura e mimetizzarsi con essa, imitandone parametri fisici e biologici.
Anche se siamo solo all'inizio di un nuovo modo di fare architettura, possiamo ritenerci soddisfatti di saper di poter raggiungere traguardi unici finora inesplorati.
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